Juke box usato

Il fascino dei jukebox usati appare intramontabile! Da anni rappresentano uno degli oggetti più preziosi del modernariato, insieme ai dischi in vinile e ai flipper, resi mitici anche da tanti film americani che hanno spopolato in tutto il mondo.

Il primo jukebox vero e proprio fu venduto nel 1927. L’idea nacque in un periodo in cui la radio era il media di maggior diffusione e la possibilità di poter far scegliere le canzoni direttamente alle persone risultò da subito vincente.

I primi modelli erano in legno e potevano contenere al massimo dodici dischi a sessantotto giri, disposti in pila verticale. I primi esemplari realizzati in materiale plastico e led apparvero intorno agli anni ’40 e debuttò anche il modello con sommità ad arco, oggi una delle caratteristiche più riconoscibili quando si pensa ai juke box usati.

Dopo una breve interruzione nella produzione a causa della seconda guerra mondiale, i juke box riapparvero nelle sale con ancora più successo. Tra i modelli più gettonati il Wurlitzer 1015, diventato in poco tempo vero e proprio oggetto di culto. Nel tempo gli apparecchi furono modificati per far girare il nascente vinile a 45 giri fino a raggiungere il picco del successo negli anni ’80.

Tuttavia, il processo tecnologico che aveva portato in auge il juke box, fu anche quello che ne decretò la discesa. La fine degli anni ’80 segnò anche l’inesorabile declino dell’apparecchio. Gli ultimi esemplari resistettero fino ai primi anni del 2000, poi vennero definitivamente abbandonati per metodi di intrattenimento più moderni.

Nonostante ciò, ancora oggi sono tanti i nostalgici e gli appassionati del genere che desiderano possedere un jukebox usato, i collezionisti più accaniti sono disposti a spendere cifre davvero ragguardevoli per impreziosire la propria collezione.

Jukebox anni 50, 60, 70, 80: quali sono i più ricercati e quanto valgono?

Già agli inizi della loro “carriera” i juke – box costavano quasi quanto un’automobile e in molti casi il loro valore è accresciuto ulteriormente nel tempo. I juke box usati più preziosi possono avere una quotazione di oltre 50 mila euro e non sono pochi i collezionisti pronti a sborsare anche cifre importanti pur di accaparrarsene uno. Trattandosi di apparecchi sempre più rari da trovare funzionanti e in buone condizioni, i prezzi sono spesso piuttosto alti e possono arrivare a toccare cifre da capogiro.  Acquistare un jukebox anni ’60, come ad esempio un Ami Continental 2 completo dei 100 dischi a 45 giri vuol dire preventivare un budget di spesa che oscilla tra i 7 e gli 11 mila euro. Un’alternativa più abbordabile è il bel Seeburg AQ 160, uscito nel 1960, reperibile oggi a prezzi che difficilmente superano i 5000 euro.

Cosa incide sulla valutazione jukebox usati?

La valutazione di un jukebox usato varia in base ai modelli, all’anno di produzione, al numero di esemplari realizzati, allo stato di conservazione ed alle mode del momento. Il modello Wurlitzer 1015 del 1946, perfettamente funzionante ed in buono stato di conservazione, può arrivare a costare anche 15 mila euro. Il suo successore, il modello Wurlitzer 1100 raggiunge facilmente una valutazione di oltre 10 mila euro.

Quali sono i marchi più ricercati?

Tra le antiche scatole per ballare, ricercatissimi sono i juke box colorati ed artistici, originali creazioni degli anni ’40. Tuttavia, anche quelli realizzati negli anni successivi, seppur meno scenografici, sono molto quotati e richiesti. Tra i marchi più apprezzati la Rowe – Ami, Wurlitzer, Seeburg, Rock – Ola e Sound Leisure. Chi non ricorda il Seeburg HF100G, quello azionato con un pugno, da Fonzie in Happy Days (1974) o l’Ami I200, che si può osservare ne La Dolce Vita (1960) di Federico Fellini? Ci sono modelli di jukebox che sono diventate vere e proprie icone per intere generazioni. Ecco una carrellata dei modelli più popolari anni 80,70,60.

Jukebox anni 60

Rock – Ola 1485 Tempo II (Usa – 1960)

Con il Rock – Ola Tempo II, l’azienda di Chicago, fondata nel 1935 festeggia il suo 25° anniversario e con questo modello si chiude di fatto il periodo d’oro della Rock – Ola. L’ampia vetrina caratteristica permette una buona visione della cartelliera e i movimenti del braccio carica dischi. Sulla griglia speaker spicca il fregio a forma di boomerang con la scritta stereo

Seeburg AY 160 (USA – 1961)

Il Seeburg AY 160 è conosciuto, soprattutto in Italia, come le “Tre Corone” per i fregi delle tre corone montati sulla griglia altoparlante.  Era fornito del sistema “Auto Speed” che permetteva di riconoscere i dischi da 45g. e 33giri. La caratteristica tastiera rossa alfanumerica permetteva una selezione rapida dei brani.

AMI I (USA – 1961)

Con l’inizio delle avventure aerospaziali la AMI propone il modello 200 Continental dal design fantascientifico. La cartelliera che assomiglia ad un radar, la vetrina semisferica simile ad un oblò spaziale e la stella sulla griglia altoparlante, lo rendono unico e inconfondibile. Un anno dopo venne prodotto il modello Continental 2 stereofonico. Per soddisfare le numerose richieste di questo modello, la Ami diede licenza di costruzione alla Microtecnica di Torino.

Rock – Ola 1491 (USA – 1961)

Il modello lanciato da Rock – Ola fu il primo Juke-box ad avere il Reverba-Sound, che creava una risonanza nella riproduzione del disco che veniva concepito come effetto stereo, da qui la scritta cubitale “STEREO” sulla griglia altoparlante. Inizialmente pubblicizzato come effetto novità si rivelò poi un fastidioso effetto, ben presto abbandonato.

Rock – Ola 1493 “Princess” (USA – 1962)

Il Princess 1493 è tra i più compatti Juke-box a 45g., in quanto il cestello dischi è posizionato sempre in verticale ma ruotato di 90° ed il movimento è ben visibile dalla vetrina. La tastiera alfa-numerica permette una semplice e veloce selezione dei brani.

Seeburg DS 160 (USA – 1962)

Il modello DS160 giunse anche in Italia e fu battezzato subito con il nome “orecchione” per gli speaker direzionali posti ai lati della testata del mobile. Insieme ai due grandi Woofer posti dietro la griglia inferiore produceva un ottimo effetto stereofonico. Su questa serie era montato un particolare meccanismo in grado di variare la velocità da 45 a 33 giri. Sul pannello testata si poteva inserire la copertina del disco della settimana.

Ami L200 (USA – 1963)

Il 1962 per AMI è l’anno del rinnovamento, fu acquistata dalla Rowe AC Service e introdusse subito sul mercato il modello “L” con un nuovo stile. Questo modello ebbe successo soprattutto in Europa e Italia.

Jukebox anni 70

Seeburg USC Firestar (USA – 1972)

Dal design totalmente innovativo la serie Firestar e Bandshell hanno caratterizzato l’estetica dei Juke-box degli anni ’70. Le grandi dimensioni del mobile, la semplicità di selezione con tastiera numerica e la presenza di più altoparlanti Tweeter nel pannello superiore e dei Woofer nella parte inferiore, ne fanno di questo modello una moderna scatola sonora di ottima qualità.

Seeburg ESX 100 Marauder (USA – 1972)

Presentato nel 1972, questo modello, fu subito soprannominato “il fischietto” ed ebbe un notevole successo per le sue ridotte dimensioni e contemporaneamente una buona acustica medio – alta.

Seeburg EST 2 Entertainer (USA – 1975)

Particolare modello completamente nero che fa esaltare i giochi di luce lungo una serpentina che evidenzia la scritta “Entertainer” ripetuta più volte creando una illusoria prospettiva che ricorda l’atmosfera dei locali anni ’60. L’ampia vetrina che ospita la cartelliera da 160 selezioni e la selezione numerica a 10 tasti fanno del EST 2 un apparecchio tra i più gettonati.

Seeburg ESTD 3 Sunstar (USA – 1976)

Dal design moderno il Sunstar si evidenzia per il particolare gioco di luci frontali a forma di disco, conosciuto con il nome “stella solare”. La brillantezza dei vetri colorati ne fa un modello unico, come anche l’avveniristico mobile costruito totalmente con un robusto materiale plastico. La tastiera numerica a 10 tasti e l’indicatore del brano scelto ne fanno una moderna macchina sonora.

Jukebox anni 80

Wurlitzer GmbH “One More 1986”

Il Jukebox imboccò nella metà degli anni ’70 una parabola discendente senza ritorno, fino a scomparire dal mercato alla fine degli anni ’80. Con buona pace dei collezionisti e degli appassionati che ne possiedono ancora uno con le canzoni dell’epoca, pronto a fornire ancora oggi ottima musica per una magnifica festa da ballo.

Ad ogni modo, tra i jukebox anni 80, ricordiamo il “One More” della Wurlitzer. Un jukebox nostalgico con tecnologia moderna, la cui popolarità resta ancora oggi incontrastata.

Come tenere un juke box d’epoca in buono stato

Come tutti gli oggetti del passato anche i vecchi jukebox possono valere più o meno a seconda del loro stato di conservazione. Un jukebox funzionante e senza segni d’usura può valere davvero un bel gruzzoletto. Per far sì che il jukebox vintage si mantenga in buono stato è necessaria una regolare e corretta manutenzione.

Un importante consiglio, per i fortunati possessori di j box usati, è quello di utilizzarlo spesso!  Non solo per il piacere di ascoltare la musica come un tempo, ma anche perché i vecchi apparecchi erano realizzati in prospettiva di un utilizzo costante, quindi, se lasciati a prendere polvere c’è il rischio che alcune parti mobili si irrigidiscano. Un jukebox antico è un oggetto di design molto apprezzato, ma se perfettamente funzionante è un piccolo tesoro!

Dove comprare o vendere jukebox usati

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