Collezionare candelabri antichi è un meraviglioso hobby che può regalare un tocco di stile alla casa, oltre che essere un valido investimento economico.

Essi sono dei veri e propri capolavori artigianali e presentano un’incredibile varietà di forme e materiali. Ogni candelabro antico è un pezzo unico, realizzato a mano da abili artigiani. Racchiude un’inestimabile valore storico ed economico. Non sorprende che sempre più persone ne restino affascinate, tanto da farne diventare una vera e propria passione.

Candelieri e candelabri: evoluzione, forme e materiali

A parte ottone e argento, i candelabri, lungo il corso degli anni, sono stati realizzati utilizzando svariati materiali. Legno, rame argentato, bronzo, ferro battuto, vetro, terracotta e porcellana.

Sebbene i candelieri in ottone e in argento risultassero maggiormente funzionali perché riflettevano meglio la luce delle candele, gli altri materiali risultavano più idonei a creare forme e strutture sperimentali e interessanti.

Il vetro e la ceramica, ad esempio, erano materiali comunemente utilizzati per dar vita a candelabri altamente decorativi. I candelabri veneziani in vetro con cristallo tagliato a goccia o quelli realizzati con la più fine ceramica Bianca di Meissen.

Per quanto riguarda le forme, i primi esemplari figurati appaiono nel XII secolo. Oltre alle figure umane, assai in voga tra il XIV e il XV secolo, ci furono quelle equestri, e poi angeli, putti, amorini. Tra quelle ispirate al mondo animale, varie originali raffigurazioni di draghi e mostri fantasiosi.

Il Rinascimento

Durante il periodo romanico e gotico, trovarono largo spazio anche semplici candelabri in ferro battuto. Tali modelli si presentavano molto essenziali. Il fusto poteva  presentarsi liscio o attorcigliato, terminante in una punta o in un incavo ed una base piatta e circolare, oppure a tre o più piedi foggiati come il fusto.

Anche il Rinascimento seguì questo stile semplice e funzionale utilizzando, però, anche materiali come bronzo e argento.

Il Settecento

Durante il Settecento i favoriti sono i candelabri argentati e dorati e perfino in oro massiccio. Ne sono un meraviglioso esempio, quelli realizzati in Francia sotto Luigi XIV, dove furono realizzati gli esemplari più ricchi ed esuberanti. Questi modelli vengono prodotti con largo impiego di baccelli, volute, increspature, riccioli, maschere, foglie ed altri motivi vegetali. Una fantasia creativa che raggiunse l’apice della perfezione con il Rococò.

Questo momento storico vede la nascita di candelabri con forme slanciate e molto mosse per la vivace articolazione di baccellature, nervature e modanature.

Il Settecento vede l’affermazione anche dei candelabri veneziani in vetro e quelli realizzati in porcellana. Questi ultimi erano costituiti da figurine, fiori o piante stilizzate, su cui veniva montato il candelabro vero e proprio, per lo più realizzato in bronzo.

L’Ottocento

Con il Neoclassicismo e l’Impero i materiali assai usati furono il marmo e il vetro tagliato, oltre che l’argento e il bronzo. I candelabri assumono sempre più forme rettilinee e squadrate (spesso il fusto rappresenta una figura ispirata all’antico).

Inoltre, grazie alle migliorie apportate nel procedimento di fusione dei materiali, vengono realizzati candelieri con gambi soffiati che li resero molto più leggeri. Spesso, venivano creati avvitando insieme prati prodotte separatamente per riuscire così a creare una struttura e una forma più elaborata.

Il Novecento

Con il progredire della tecnologia i candelabri diventano sempre più leggeri ma meno definiti rispetto agli esemplari prodotti per fusione. Tuttavia, si diffonde la tendenza a imitare alcuni modelli del passato, tra i quali si ricordano le appliques francesi dei tempi di Luigi XVI, in bronzo dorato.

Candelabri d’arte Sacra

Sin dai tempi paleocristiani, nel corso della liturgia il candelabro fu posto al centro dell’altare. Tuttavia, i pezzi che catturano maggiormente l’interesse dei collezionisti vengono realizzati durante il periodo Barocco. La ricchezza decorativa espressa nelle chiese durante il periodo Barocco si manifestò anche nei candelabri che spesso vennero modellati dagli stessi orafi e scultori che eseguivano le croci e le carteglorie che arredavano l’altare.

Tipologie di portacandele e candelieri antichi

Nelle prescrizioni liturgiche non esistono particolari regole che riguardano la tipologia di candeliere da utilizzare, tanto meno riguardo il materiale con cui è realizzato. È importante, però, ricordare che ciascuna forma si lega a una specifica funzione o una collocazione particolare. Tra le principali categorie possiamo trovare:

  • Candeliere a due bracci o doppiere. Questo modello era molto diffuso a partire dal XVIII secolo e presenta due bracci simmetricamente divergenti rispetto al fusto centrale.
  • Candelabro a tre o a cinque bracci. Possono essere simmetrici, radiali o digradanti e vengono classificati in base al numero specifico dei bracci e alla loro disposizione.
  • Statua porta candelabro. Particolarmente diffuso nel Medioevo e nel Rinascimento. Questo modello, in genere di piccole dimensioni, rappresentava un angelo e il candeliere veniva appoggiato sulla testa o sulla mano.
  • Vaso porta candelabro. Caratterizzato da un sostegno a forma di vaso da cui parte un supporto da quale partono i bracci portacandele disposti in modo radiale o simmetrico.
  • La corona di luci. Si tratta di un candelabro molto diffuso nel XIV secolo e di grandi dimensioni. È un candelabro antico da terra con diversi lumi, disposti in modo simmetrico su piccoli cerchi concentrici, solitamente realizzato in ferro battuto.
  • La saettìa. Un candelabro da terra con un supporto triangolare per quindici candele. La saettìa, candelabro in legno o in metallo, è usata nei momenti liturgici solenni.

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