100 capolavori per celebrare un secolo di arte italiana. I maggiori esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della scapigliatura e del divisionismo, da Canova a Hayez, da Fattori a Segantini, da Inganni a De Nittis, da Appiani fino a Boldini, saranno i protagonisti di una grande mostra, in programma a Palazzo Martinengo di Brescia, dal 21 gennaio all’11 giugno 2017.

L’esposizione, dal titolo Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo in collaborazione con la Provincia di Brescia, racconterà la straordinaria stagione che l’Italia visse nel corso del XIX secolo, illustrando le correnti e i movimenti pittorici che vi fiorirono, rendendo il panorama creativo nazionale uno dei più dinamici a livello europeo.

“Dopo i successi di critica e di pubblico, con oltre 105.000 visitatori – afferma Roberta Bellino, presidente dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo -, riscossi con le rassegne Il Cibo nell’Arte dal Seicento a Warhol nel 2015, Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell’Ottocento nel 2016, organizzate dalla nostra associazione, e ancora prima con Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti nel 2014, Palazzo Martinengo si appresta a godere del fascino e delle suggestioni dell’800, confermandosi come una delle sedi espositive più prestigiose della città e tra le più importanti a livello nazionale”.

Il percorso espositivo si aprirà con Amore e Psiche, capolavoro di Antonio Canova, che incarna i canoni dell’estetica neoclassica. Attorno alla scultura ruoteranno alcune dei quadri antichi più rappresentativi di autori neoclassici, quale Andrea Appiani, pittore prediletto da Napoleone, capace di evocare la sublime grazia raffaellesca.

Quindi, la sezione dedicata al romanticismo vedrà come assoluto protagonista Francesco Hayez di cui verrà presentata la Maria Stuarda sale al patibolo, capolavoro di tre metri per due, che giunge eccezionalmente a Brescia. Accanto ad altre opere d’arte di Hayez saranno esposti dipinti dei principali autori romantici quali il Piccio, la cui pittura anticipò gli esiti dei maestri della Scapigliatura alla quale sarà dedicata la terza sala, dove spiccheranno le tele di Tranquillo Cremona.

Mentre a Milano si affermavano gli scapigliati, a Firenze, negli stessi anni, si faceva largo un gruppo di giovani e agguerriti artisti che, per reagire alla stanca pittura insegnata nelle accademie, diede vita al movimento dei macchiaioli capitanato da Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini, qui presenti con alcune delle loro opere più famose.

Proseguendo nel percorso, il visitatore verrà prima sedotto dai dipinti a soggetto orientalista, e poi dalle toccanti scene di vita quotidiana immortalate da Induno, Ciardi, Favretto, Palizzi, Irolli, Milesi e dal bresciano Angelo Inganni, qui presente con diversi lavori tra cui due splendide vedute di Piazza della Loggia. 

Aggiornati sulle novità dell’impressionismo francese i divisionisti elaborarono, invece, un’innovativa tecnica pittorica caratterizzata da intrecci di brevi pennellate cariche di colore, che trova la massima espressione nei quadri carichi di significati simbolici di Segantini, Pellizza da Volpedo e Morbelli. 

La mostra si chiude con la rievocazione del clima culturale parigino della Belle Époque, dove vissero e lavorarono maestri quali Zandomeneghi, De Nittis e Boldini. Di quest’ultimo, geniale anticipatore della modernità novecentesca, saranno esposti i sensuali ritratti nei quali esaltò la bellezza femminile, svelandone l’anima più misteriosa.